Il Castello del Catajo: la passione dell’imprenditore Sergio Cervellin
Tra le passioni dell’imprenditore Sergio Cervellin c’è il bellissimo Castello del Catajo di Battaglia Terme.
Una carriera di successo, dove oltre agli obiettivi l’imprenditore veneto Sergio Cervellin ha realizzato tanti sogni, con tenacia e volontà.
Abbiamo avuto il piacere di fare una lunga chiacchierata con lui e oggi, vi raccontiamo la sua storia, dove tra traguardi e primati: dall’essere in assoluto il giovane agente di commercio d’Italia, all’aver venduto numerosi brevetti, fino all’acquisto nel 2016, del Castello del Catajo, di Battaglia Terme.
La sua passione di avere una sua impresa di successo, quando è nata?
“Tutto è iniziato dai numerosi viaggi fatti all’estero, era la fine degli anni ’70. Ecco, mi hanno dato l’occasione di comprendere la direzione, che volevo intraprendere per la mia carriera. Volevo creare la mia impresa nel settore industriale, volto alla grande distribuzione nel settore delle pulizie. All’inizio degli anni ’80, è nata la mia prima attività: Euromop e credevo già nel vedere i miei prodotti distribuiti in tutta Europa”.
Oggi, è a capo dell’azienda TWT (Tools Technology). Quali sono le nuove sfide e dove vuole traghettarla?
“La tecnologia nel mondo dei carrelli per la pulizia è in continua evoluzione. Una delle ultime creature nate in azienda è Solar Sistem: il sistema di lavaggio piatto mediante di impregnazione istantanea dei mop e controllato tramite centraline elettroniche. È un “carrello” delle pulizie unico nel suo genere, alimentato da pannelli solari. Sta rivoluzionando in molte aziende, grazie alla sua efficienza operativa ed energetica, il modo di fare le pulizie, assicura la massima igiene, riduce gli sprechi di prodotti ed è Eco-Friendly al 100%”.
Nella sua storia di successo c’è un colpo di fulmine: l’acquisto del castello del Catajo, ce ne parli.
“Un giorno passando per Battaglia Terme vidi un castello disabitato. Incuriosito, il giorno dopo m’informai di chi fosse e scopri che era all’asta. Non tanto per lasciare qualcosa d’importante alla storia, ma per cercare di eliminare le multinazionali o, qualche catena di albergatori che magari lo avrebbero fatto un albergo a 7 stelle o una Spa.
Il mio sogno era di lasciarlo accessibile al pubblico come bene museale.
Ho partecipato all’asta, da 11 milioni si era scesi a 3, nel 2015 avevo già venduto l’azienda e l’idea di acquistare quel gioiello mi ha risvegliato tante idee. A marzo dell’anno successivo, mi sono state consegnate le chiavi, i Beni Culturali si erano ben guardati da esercitare la prelazione, il giorno dopo 40 operai erano a lavoro per iniziare i lavori per aprire i battenti e farlo ammirare al mondo intero.
Sono fiero di questa dimora storica, affrescata dallo Zelotti, dalle sue 365 stanze, la sua bellezza ti lascia senza fiato appena si scorge dalla strada. Il castello del Catajo si sviluppa su una superficie che comprende i 40mila mq del giardino e i 400mila del terreno circostante di proprietà. L’ingresso principale è concepito come un arco di trionfo dal Marchese Tommaso degli Obizzi, con numerose statue, fregi e mascheroni. L’intera struttura è realizzata in pietra bianca di Vicenza, mattoni e infissi”.