Sarà che non ci faccio l’abitudine, sarà che ogni volta mi sembra un po di più ma sta di fatto che anche ieri, tra una chiacchiera e un caffè mi dice “ ho scritto una cosa”, le chiedo di leggerla e lei, mentre ovviamente mi dice di no, me la invia su whatsapp; sono abituato a compiacermi di quello che scrive ma quando apro whatsapp dal mio iPhone del 2012 con lo schermo scheggiato leggo le prime due righe e non posso fare a meno di stropicciarmi gli occhi. Non è il solito pezzo “semplicemente scritto bene” e non ha nulla a che fare con la trasmissione che stiamo preparando o con altri progetti; è un caxxo di pezzo autobiografico emotivamente coinvolgente e scritto di getto come sanno fare solo i migliori autori contemporanei… Ora chi legge senza meno si sarà soffermato a riflettere un secondo prima di esclamare “e sti caxxi?!”; eh no! Non si può dire “sti caxxi” perché quando circa vent’anni fa mi raccontarono che stava per uscire un programma che avrebbe visto protagonisti una quindicina di emeriti sconosciuti che si sarebbero prestati a trasferirsi in una casa all’interno di Cinecittà e a farsi riprendere 24 ore su 24 fui io ad esclamare “e sti caxxi?!” Quindi perlomeno inutile ripetersi ma, a parte gli scherzi, ho sempre considerato i reality un surrogato di spettacolo con protagonisti dei surrogati di personaggi spesso e volentieri condotti da surrogati di presentatori per un pubblico di gente talmente annoiata che non ha nulla di meglio da fare che guardare gli affari altrui magari addirittura convinta che ci sia spontaneità e ora trovarmi a leggere qualcosa che mi emoziona scritto proprio da lei che di reality ne ha fatti due mi confonde le idee e mi getta nel baratro del dubbio. Sia chiaro Sabrina, che ha fatto due reality con il nome d’arte di Selvaggia Roma, è un anno che studia come un ossessa e in questo poco tempo ha avuto un evoluzione incredibile quasi da convincermi che addirittura dal grande fratello può uscire un autore contemporaneo ma quello che ha scritto ieri non può arrivare da un percorso accademico e io, mentre lo leggo e lo rileggo sul mio iPhone del 2012 con lo schermo scheggiato, sento un profumo incredibile di talento e in un attimo tutti i miei dubbi scompaiono: i reality rimangono una grande cagata questa non è altro che l’eccezione che conferma la regola!
Ora i soliti imbecilli analfabeti diranno sorridendo con lo stesso sorriso beota che li caratterizza da sempre “e cosa vuoi che scriva Giulio Borgognoni di Selvaggia Roma? Si sa che… …ecc ecc” ed io proprio per sollevare ogni sospetto sulla mia assoluta imparzialità il pezzo che ha scritto ve lo riporto qua sotto in modo che possiate leggerlo e giudicare voi stessi.
Il giorno e la notte
Bisogna lottare per i sogni, ma bisogna anche sapere che quando certe strade sono rese impraticabili da tante insicurezze che a volte, e non solo a volte, sono alimentate da alcune persone che ti aiutano solo a buttarti giu, tu non sarai più in grado di percorrerle. La tua anima ormai stanca e lesa per il fatto di non aver contribuito a un bene che era più una guerra fatta di regole da rispettare e di un mondo di cui non sai nulla, si aggrappa ad una vita che ho vissuto fatta di sorrisi anche quando qualcosa non andava bene mentre qualcuno viveva una vita piena di oscurità e di cattiveria. Non mi completo con la notte io; io sono il sole, sono l’ossigeno e sono l’aria. La notte è affascinante ma nel corso dei vicoli si districa misteriosa, terrificante e a volte cattiva; il giorno è gentile, anche troppo gentile, sorride sempre… Sorride a chi ha fatto del male, sorride pensando di regalare un pò di luce ha chi ne ha bisogno non aspettandosi nulla in cambio ma solo un pò d’amore. Il giorno, anche lei con le sue regole vuole essere gioiosa, rispettata se fa una battuta, il giorno vuole risplendere. Il giorno non viene creduto se a volte è un pò spento ma, se è spento, ci deve essere un motivo e nessuno, tantomeno la notte, si è mai preoccupato di capirlo. Troppo inquinamento, troppo smog, troppo tutto. Il giorno si è arreso ed è tornato cupo, incerto e insicuro. Il giorno ha sempre detto la verità e ha sempre rispettato quello che lo circondava senza mai smettere di combattere per evitare la pioggia ma ora si è ammalato e e non è più in grado di risplendere. Apparentemente con una luce artefatta cerca di mostrarsi ancora ancora giorno ma quel giorno credo che non tornerà per un bel po.
Sabrina Haddaji