Nuovo capitolo nella carriera di Eva Henger. Dopo anni di cinema e televisione, l’attrice ungherese debutta dietro la macchina da presa con il suo primo lungometraggio, La brava ragazza. Un’opera che segna il vero punto di svolta della sua vita artistica.
L’annuncio e i dettagli del progetto sono stati raccontati anche sul palco del Mov Summer Festival 2025, durante la serata Parallelebipedi a confronto in programma il 1° agosto al Mondovicino Outlet Village di Mondovì. Una kermesse ideata e condotta da Dario Vergassola, che ha visto tra gli ospiti anche Paolo De Chiesa, Emma Coriandoli, l’antropologo Marco Aime, il fumettista Silver e Filippo Bessone, insieme proprio a Eva Henger.
L’organizzazione porta la firma di Fabrizio Lanza e del suo team Bocce Quadre, promotori del festival.
All’appuntamento, Eva Henger è stata accompagnata da Sasà Martusciello, noto manager e CEO della Unique Agency, presenza molto apprezzata tra il pubblico.
Un film sull’infanzia
«La mia infanzia non è stata felice – racconta Eva Henger – e questo film nasce proprio dal bisogno di raccontare quel periodo della vita che spesso segna in profondità anche l’età adulta. In La brava ragazza ci sono frammenti della mia esperienza personale, rielaborati in una storia che parla a tutti».
Jane Alexander nel cast
Al suo fianco un’attrice che stima moltissimo: Jane Alexander. «Jane è una professionista straordinaria e una donna splendida. L’ho voluta fortemente nel cast perché riesce a dare forza e verità a ogni personaggio che interpreta. Voglio continuare a lavorare con lei anche in futuro».
Le due si erano già incontrate sul set di The Contract, il film di Massimo Paolucci che uscirà in autunno e segna il ritorno di Kevin Spacey al cinema. In quell’occasione Eva aveva lavorato come assistente alla regia, scoprendo un mondo che l’ha affascinata fino a spingerla al suo debutto da regista.
Un set al femminile
Un altro elemento che rende speciale questo progetto è la composizione della troupe: «L’80% delle persone che lavorano al film sono donne. Ho voluto dare spazio al loro talento perché troppo spesso non viene riconosciuto. Questo film è anche un omaggio alla forza femminile».
La rinascita di Eva Henger
Per molti il nome di Eva Henger resta legato al passato nel mondo dell’hard, ma lei non ha dubbi: «Quello è un limite degli altri, non mio. Oggi la mia vita è cambiata. Scrivo, produco e finalmente dirigo. La brava ragazza rappresenta la mia rinascita personale e professionale».
Eva Henger guarda al futuro con determinazione: «Questo è solo l’inizio. Dopo La brava ragazza voglio continuare a raccontare storie vere, vicine alle donne e ai giovani. Il cinema per me è un nuovo linguaggio, un modo per condividere esperienze personali e trasformarle in qualcosa di universale».
Con queste parole, l’attrice e ora regista conferma la sua voglia di non fermarsi più e di costruire una carriera lontana dai pregiudizi, fondata solo sul suo talento e sulla forza dei progetti che ha scelto di portare avanti.



