È ben noto a tutti che le piccole medie-imprese ed i liberi professionisti costituiscano la colonna portante del nostro bel Paese.
Il decreto “Cura-Italia” approvato dal governo Conte riconosce uno speciale bonus per le partite Iva ma non per tutte. Prevede cioè un bonus di 600 euro per il mese di marzo a favore delle partite Iva attive alla data del 23 febbraio, non appartenenti ad ordini professionali ed ai lavoratori titolari di rapporti di collaborazione coordinata e continuativa (co.co.co).
È necessario, quindi, essere iscritti alla gestione separata dell’ INPS, non essere titolari di pensione e non essere iscritti ad altre forme previdenziali obbligatorie; inoltre questa indennità non sarà conteggiata nella formazione del reddito e quindi non sarà tassata.
Ciò significa che professionisti e lavoratori autonomi di altre casse di previdenza, come quelli iscritti al proprio albo (esempio giornalisti), i partecipanti a collegi e commissioni, gli enti riconosciuti dal Coni..ecc, dovranno attendere eventuali altri bonus per la propria categoria di appartenenza.
Il bonus potrà anche essere richiesto dai lavoratori stagionali del settore turistico che hanno terminato il lavoro tra il primo gennaio 2019 e la data del decreto (senza avere però pensione ed essere ora dei dipendenti), e i lavoratori a tempo determinato del settore agricolo (che nel 2019 hanno lavorato almeno 50 giorni).
La sensazione è che questo bonus sia perciò una beffa, in quanto la cifra corrisposta una tantum di certo non potrà arginare e sostituire il mancato guadagno di questo bruttissimo periodo e gli strascichi dei mesi successivi.
Il grido delle partite Iva riguarda infatti la paura di una chiusura di massa senza aiuti concreti dal governo e senza alcun provvedimento a sostegno della liquidità.
Abbassare una serranda non esclude di certo il pagamento degli affitti, dei fornitori, dei dipendenti, delle bollette!.
Perché il cittadino italiano deve sempre attenersi ai doveri ricevendo in cambio pochi diritti?
Perché tirar fuori sempre di propria tasca i guadagni di una vita?.
Perché le tasse soffocano i lavoratori rendendoli però sempre più esclusi e beffeggiati dal mondo?
Chissà se qualcuno, al di là delle bandiere politiche, darà veramente una risposta.
Piera Anna Pisacane