James Senese, addio alla voce culturale del Sud

james senese

Napoli, 29 ottobre 2025 — Si è spento all’età di 80 anni James Senese, sassofonista, compositore e figura simbolo della musica italiana contemporanea. Ricoverato da alcune settimane all’Ospedale Cardarelli di Napoli per una polmonite, l’artista è morto nella mattinata del 29 ottobre, lasciando un’eredità artistica e culturale che supera i confini della musica.

Un artista nato dall’incontro di mondi diversi

Figlio di madre napoletana e di un soldato afroamericano di stanza in Italia durante la Seconda guerra mondiale, Gaetano “James” Senese crebbe in una Napoli segnata dalle contraddizioni del dopoguerra.
Da questa doppia appartenenza nacque la sua identità musicale: un suono ibrido, meticcio, in cui si mescolavano jazz, funk, soul e radici popolari.

Negli anni Sessanta fondò The Showmen e successivamente Napoli Centrale, due esperienze che segnarono la nascita di un linguaggio musicale nuovo: il Neapolitan Power.
Un movimento che, ben oltre la musica, rappresentò una forma di comunicazione sociale e identitaria.

Napoli Centrale e la voce del popolo

Con Napoli Centrale, Senese portò nel panorama musicale italiano un suono crudo e diretto, che parlava di lavoro, dignità, emigrazione e riscatto.
Brani come Campagna, Ngazzate Napulitane e Simme Ie e Simme O’ Sud raccontavano la città senza filtri, in un dialetto vivo e autentico.

Quella di Senese non era solo musica: era narrazione civile, una forma di giornalismo sonoro ante litteram.
Il suo sassofono diventava microfono, il palco un mezzo di comunicazione collettiva.

Un linguaggio universale

Il suono di James Senese è stato definito “la voce di Napoli”, ma la sua forza andava oltre i confini geografici.
Attraverso la musica, l’artista ha unito mondi apparentemente lontani — la cultura afroamericana e quella mediterranea — creando un dialogo interculturale che ha ispirato generazioni di musicisti.

La sua collaborazione con artisti come Pino Daniele, Tullio De Piscopo ed Enzo Avitabile ha contribuito a ridefinire il concetto di identità musicale nel Sud Italia, rendendo Napoli una capitale del suono contemporaneo.

L’ultima nota di un maestro

Negli ultimi anni James Senese aveva continuato a esibirsi e a incidere, mantenendo intatta la sua energia e la sua coerenza artistica.
Il suo ultimo lavoro discografico, James Is Back (2022), era una dichiarazione d’intenti: il ritorno di un artista che non ha mai smesso di cercare, di sperimentare, di comunicare.

La sua scomparsa chiude un capitolo fondamentale della musica italiana, ma apre una riflessione più ampia sul potere comunicativo dell’arte: la capacità di trasformare il vissuto individuale in linguaggio collettivo.

Una lezione di comunicazione e autenticità

La storia di James Senese è anche una lezione per chi si occupa di comunicazione:

  • la coerenza tra messaggio e identità;

  • la forza del linguaggio personale come veicolo universale;

  • la capacità di trasformare il proprio vissuto in racconto condiviso.

Il suo percorso dimostra che la comunicazione più efficace non è quella che urla, ma quella che emoziona e rimane.
E James Senese, con il suo sax, ha saputo comunicare come pochi altri.

 Un’eredità che parla ancora

Oggi, la sua musica continua a essere un punto di riferimento per artisti, comunicatori e chiunque creda che la cultura possa unire invece di dividere.
Le sue note raccontano una Napoli che cambia, ma resta viva; una città che trova sempre nella musica il proprio modo di dire “ci siamo”.

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