E’stata la canzone vincitrice di Sanremo e non ci saremmo mai aspettati che da lì a poco tutta l’Italia avrebbe cercato di far rumore sui propri balconi di casa, attraverso voci, strumenti e le luci delle candele. Sembra quasi un incubo, le cittá sono spettrali e il tempo si è fermato, obbligandoci ad apprezzare valori perduti e momenti di condivisione tipici del periodo natalizio.
Per una milanese d’adozione come me, abituata a correre e a scandire la propria giornata dai minuti di attesa della metro, tutto questo spiazza e fa pensare, perchè anche se “tutto andrá bene” nulla sará come prima. Cambiera’ il lavoro, il nostro concetto di prevenzione e sicuramente gli abbracci avranno un sapore diverso, più reale e consapevole. Vivere un’eterna domenica a casa trasforma il relax in impotenza, blocca le lancette dell’orologio e l’attesa di risposte dai comunicati in tv ti pietrifica sul divano.
E allora come si occupano queste giornate?
Si spolverano quei libri mai letti e abbandonati sullo scaffale, si preparano dolci, nuovi piatti, e le bottiglie d’acqua diventano i nuovi manubri dell’ora di fitness. Il momento tanto odiato della spesa adesso diventa un modo per viverti il quartiere e la scusa per poter respirare quella libertà sempre data per scontata. Se fino ad oggi abbiamo abusato della tecnologia, facendoci allontanare pur essendo seduti allo stesso tavolo, ora grazie ad essa ci sentiamo più uniti e meno soli.
Le videochiamate con familiari e amici strappano un sorriso nei momenti di sconforto ed il computer di casa senza post-it divertenti dei colleghi ci riporta un pò negli uffici meneghini ormai vuoti. E allora cara Italia fai rumore in questo silenzio innaturale, fallo sempre, fermati a riflettere ma non smettere mai di lottare con la mente e con il tuo grande cuore, come solo tu sai fare.
Solo unendoci in un’unica voce potremmo prepararci a vivere una nuova normalità che cambierà l’esistenza di tutti noi e di tutto il mondo.
Piera Anna Pisacane
