Il professor Massimo Puoti, direttore di Malattie infettive dell’ospedale Niguarda, a Fanpage.it spiega che il picco dei contagi Covid potrebbe ancora arrivare. Bisogna attendere dieci giorni per capire se si tradurrà in un incremento anche dei ricoveri.
Preoccupa in Lombardia l’aumento dei nuovi contagi arrivati oggi a quasi 13mila nuovi positivi in 24 ore, per la prima volta dall’inizio della pandemia. L’impennata dei nuovi casi ha mandato in tilt il sistema di tracciamento: bisogna attendere ore per un tampone. Nota positiva al momento però è che il picco di contagi non si sta traducendo (per ora) in un picco di ricoveri. Ma potrà accadere in futuro? Cosa sta succedendo in Lombardia? Lo ha spiegato a Fanpage.it il professor Massimo Puoti, direttore della struttura complessa di Malattie infettive dell’ospedale Niguarda.
Direttore, come spiega questo record dei casi in Lombardia?
L’ipotesi è che questo aumento dei casi sia dovuto a un inizio della circolazione della variante Omicron, più contagiosa rispetto alle precedenti. Dobbiamo però considerare il fatto che questa variante si sviluppa a macchia di leopardo, in alcune zone è più concentrata rispetto ad altre: la media italiana dei casi Omicron – secondo i dati dell’Istituto Superiore di Sanità – è del 28 cento, mentre in Lombardia questa media è molto più alta, siamo al 40 per cento dei nuovi casi. Il problema è che un numero di casi così alto mette in difficoltà il tracciamento e la diagnostica. Discorso a parte l’incremento dei ricoveri in ospedali.
Omicron colpisce di più i giovanissimi?
Questa variante colpisce più gli under 40 perché ci si muovo di più, si spostano. Ora, come durante le altre ondate Covid, è necessario mantenere il distanziamento e indossare le mascherine: è molto importante anche per i vaccinati. Sono regole che devono rispettare tutti.
fonte Fan Page